“PENSIERI DI UNA MAMMA CHIOCCIA CHE RIESCE A LASCIAR ANDARE I SUOI PULCINI”
Cari genitori mi fate paura! Paura delle vostre incertezze, delle vostre manie di controllo, della vostra paura per il futuro, paura di lasciare ad ogni figlio la libertà di essere se stesso, di percorrere la propria strada facendo errori, cadere per risalire più forte e correre felice verso l’indipendenza.
Lasciamo più libertà ai nostri figli, hanno troppe imposizioni, regole e dettami.
Vogliamo una società di robot tutti uguali, sorridenti, precisi, prestanti e soprattutto bravi e primi in tutto?
Sono queste le cose importanti? Non forse la gioia e la spensieratezza del veder crescere nostro figlio libero?
Dove andremo a finire di questo passo?
Perchè le mamme di oggi sono così preoccupate per i propri figli?
Io per prima mi definisco una mamma chioccia, non avrei immaginato di esserlo ma mi sono ritrovata così, per istinto, a trascorrere i primi 2 anni e mezzo di vita di Tobia 24 ore su 24 insieme, con gioia, amore e dedizione.
Senza morbosità, cercando di renderlo felice e partecipando a diverse attività mamma/bambino per farlo “socializzare”, sempre presente, con il piacere di vederlo crescere e condividere momenti belli.
Io e Tobia i primi 2 anni e mezzo sempre insieme
Questo mio modus operandi è stato spesso oggetto di critiche perché ritenuto eccessivo.
Amiche e conoscenti ritenevano che dovessi lasciare mio figlio ad una tata e prendere del tempo per me.
Non ne ho mai sentito l’esigenza.
Francamente non condivido l’idea della separazione forzata anzitempo, scegliendo di essere mamma full time cioè, mi correggo, avendo io la grande fortuna di poter fare la mamma a tempo pieno!
Per puro caso, ci siamo ritrovati ad iscrivere in anticipo Tobia alla scuola materna. Essendo di fine febbraio lui è stato da sempre inserito con i più grandicelli nei vari gruppi di nuoto, musica, baby gym,… ma non avevo mai valutato l’idea che anticipasse la scuola.
In realtà non mi ero fatta nessuna idea sulla scuola materna.
Lo iscriviamo ad una scuola bilingue a 2 anni e mezzo. E di nuovo arrivano critiche del tipo “ha tutta la vita per studiare, che senso ha, poverino,…”
Il primo giorno di scuola materna
Con mio stupore e mio orgoglio (lasciatemelo dire), Tobia inizia la scuola con il sorriso e tanta serenità. La stessa che mi accompagna ogni mattina quando lo affido alla maestra. Sono serena, sono felice e so che sto facendo la cosa giusta.
Non ho paura e mi fido del lavoro che stanno facendo, mi basta il suo sorriso all’uscita di scuola per capire che lui è un bambino felice.
Col passare dei giorni, settimane e mesi la sua crescita è incredibile e sono convinta della scelta fatta.
A scuola stringe amicizia con alcuni compagni ed è bellissimo vederli giocare in cortile al pomeriggio.
Ovviamente ci sono state anche giornate no, in cui non aveva voglia di andare, perché semplicemente era stanco oppure desiderava stare con me, con noi, visto che 2 mesi dopo l’inizio del suo percorso pre-scolastico è nata Olivia.
Sempre insieme in attesa di Olivia
Anche all’arrivo della sorella, sarà stata fortuna (anche se mi piace prendermi un po’ il merito), lui è felice e tranquillo.
Ha seguito passo passo la mia gravidanza partecipando alle ecografie; la accoglie con gioia.
Tobia ed Olivia
Lo scorso settembre ha iniziato con entusiasmo il primo anno alla scuola elementare.
E’ molto maturato e questo nuovo percorso è davvero stimolante per un bambino come lui, desideroso di imparare.
Lo vedo crescere di giorno in giorno e sono sorpresa nel sentirlo leggere, contare e raccontare le sue nuove conoscenze.
I suoi “mamma lo sai che….” sono un vero toccasana per il mio cuore, mi fanno capire che siamo sulla buona strada, che le nostre scelte non sono state avventate.
Primo giorno di scuola elementare
E quindi vi chiederete, se è tutto così sereno e positivo che motivo c’è di scrivere un post?
Ad un mese dall’inizio della scuola elementare viene convocata la prima riunione di classe alla quale vado con il mio solito spirito positivo, aspettandomi di sentire solo cose belle.
E in effetti la scuola racconta di un ottimo lavoro in corso sia sul piano dell’istruzione che quello comportamentale e di una classe piuttosto “viva”.
Arrivando dalla scuola materna dove il gioco era molto presente ci vuole un po’ di tempo perché tutti si abituino a stare attenti e seduti per parecchie ore.
Le lamentele di alcuni genitori mi arrivano come un fulmine a ciel sereno…
Si percepisce una certa agitazione da parte di alcuni genitori, paura e disappunto per alcuni comportamenti dei bambini, nessun fatto concreto, solo parole buttate lì senza dettagli.
Una serie di supposizioni e additamenti non contestualizzati, richieste di aiuto e maggiore comunicazione da parte della scuola, e…dulcis in fundo, il suggerimento di un decalogo di regole condivise famiglia/scuola per uniformare l’educazione dei nostri figli.
Ovviamente per me che vivo nel mondo delle favole è una botta….la cosa mi innervosisce, irrita e preoccupa.
Se ci sono lamentele esigo che siano fatte apertamente, non amo questo tipo di atteggiamento poco chiaro!!!
Siamo al secondo mese della prima elementare ed io sono nauseata, nel vero senso della parola, purtroppo.
Dopo la riunione di classe ho trascorso una notte insonne…sono stata malissimo e quel malessere fisico mi ha accompagnata per qualche giorno.
E se scrivo stamattina alle 4.30 è perché sono molto preoccupata.
Per carità, sono convinta che ogni genitore voglia il bene del proprio figlio, ma non mi è chiaro perché sia “necessario” interferire con il lavoro svolto a scuola.
Immagino che le maestre abbiano un’istruzione e sappiano come gestire i nostri figli anche senza il nostro “prezioso supporto”!!!
Ma cosa sta succedendo a questi genitori? Perché sentono la necessità di comunicare costantemente con la scuola….che bisogno morboso c’è dietro queste continue richieste?
Ma cosa sarà successo di tanto grave da non essere stati avvisati dalla scuola stessa????
Perché i genitori vogliono che siano messe nero su bianco regole condivise tra casa e scuola, e che siano seguite da tutte le famiglie in modo da creare più armonia tra i bambini?
….mi viene da piangere!!!!
Ed io mi chiedo….ma la fiducia nelle istituzioni dove è finita? Insomma io ho scelto questa scuola e mi fido del loro operato, della loro professionalità e della loro volontà di far crescere mio figlio.
Io e mio marito facciamo la nostra parte al meglio e mi aspetto che la scuola faccia altrettanto.
Lascio loro la libertà di farlo come meglio credono e sono tranquilla perché vedo che mio figlio è sereno.
E se vengono ripresi perché fanno casino, benvenga!!! Benvenute vecchie e sane punizioni!!!
Noi non siamo assolutamente genitori all’antica e severi ma su alcune regole di base comportamentali siamo intransigenti e se infrante è giusto che vadano punite.
Ovviamente non dò cinghiate a mio figlio come si usava fare anni addietro, ma alzo la voce e metto in castigo.
Ma a che punto siamo arrivati se non ci fidiamo neanche più della scuola??!!
Sono sicura che con questo post mi attirerò commenti negativi sul mio conto ma sono “esasperata” e siamo all’inizio della 1a elementare!!!!!!
Per fortuna Olivia ha iniziato la scuola materna con grinta ed entusiasmo! Mi fa impazzire quando mi saluta al volo al mattino perché lei deve andare subito a scuola. Amore della mamma, mi urla nel corridoio “ciao mamma ti voglio bene” e mi riempie il cuore di gioia!
Resto con Filippo a guardarla mentre si dirige nella sua classe tenendo per mano un’amichetta o la maestra. Una camminata decisa, fiera e fiduciosa!
Il primo giorno di scuola materna di Olivia
Sono soddisfazioni ragazzi, eccome! Anche lei è stata 24 h su 24 con me fino a settembre a 2 anni e 10 mesi. Quando ha compiuto un anno sono rimasta incinta di Filippo e immagino non sia facile per una bimba così piccola dover condividere la mamma con 2 fratelli.
Quindi vedere che è felice e serena mi rende ancora più orgogliosa.
E ora c’è Filippo, 15 mesi….lui è di luglio quindi più fortunato (poi me lo dirà lui) anzi mi correggo io avrò il privilegio di poterlo vivere appieno fino a 3 anni compiuti !
Ovviamente c’è chi chiede “ma come lo tieni ancora a casa con te?”…. la mia risposta di oggi è “sì, siamo dei privilegiati, abbiamo la fortuna di poter stare insieme tutto il giorno ”
… Ovviamente non aggiungo tutta la notte e che lo allatto per non sentire ulteriori commenti non richiesti.
E voi cosa ne pensate dello stretto rapporto mamma/bambino?
E dell’approccio che hanno i nuovi genitori verso le istituzioni? Perché questa mancanza di fiducia e questo morboso voler sapere? Dove ci porterà questo eccesso di controllo?
A me tutto questo un po’ spaventa.
Allora, io che sto con i miei figli fino a 2 anni e mezzo sono “esageratamente attaccata” (oppure immagino ci siano supposizioni sul fatto che sia una reazione al trauma per la perdita di mia figlia), non si pensa al bisogno e all’amore, questo sarebbe troppo! Invece è normale e legittimo pretendere di controllare i propri figli di 6 anni quando sono a scuola…
Rimpiango i miei tempi, il mio paese, la semplicità!
Penso a quanto fossi esuberante e vivace, se penso alle botte o alle battute subite, oggi sorrido perché sono cresciuta e mi sono fortificata, si cresce e si impara anche da quello.
Bene ora sono le 5… tanto vale che mi faccia una bella doccia e aspetti il risveglio della mia amata tribù.
Ed eccoci qui “uniti”
Ester
15 Novembre 2017Bellissimo articolo, e te lo dice una ultra 50enne che non hai avuto/voluto figli.
E’ sempre un piacere leggerti.
Marie Biondini
15 Novembre 2017Grazie mille! Ci ho pensato diverse settimane prima di pubblicarlo…insomma non sempre è una cosa positiva esprimere pubblicamente il proprio pensiero "controcorrente".
A presto
Vero vero mamma
15 Novembre 2017Mi trovi perfettamente d’accordo il tuo punto di vista io con i miei sei mi sono comportata sempre più o meno come te i miei non sono andati al nido perché aveva un costo troppo oneroso per le nostre famiglie non ne valeva la pena o la fortuna come te di fare la mamma a tempo pieno quindi di poterli seguire in maniera costruttiva semplice Mi piace pensare che quando varcano la soglia della scuola sia una seconda famiglia ma nel senso di affidamento totale Poi è chiaro che c’è caso è caso o c’è scuola e scuola ma come hai detto te all’inizio Si parte con tutta la positività possibile immaginabile e poi se vengono fuori dei problemi si affrontano Io credo che oggigiorno simili sempre più ad avere dei figli perfetti ad essere dei genitori con tutto sotto controllo a 360° e invece mi hai detto tu credo che ai nostri figli va data la possibilità di cadere di sbagliare di essere rimproverati dall’insegnante se si sono comportati male o se non hanno fatto il compito e poi insomma la vita va vissuta sempre guardando lì o la debita distanza e li osserviamo guardiamo come va buona giornata
Marie Biondini
15 Novembre 2017Esatto!!! Insomma ma perché negli anni ’80 era più semplice? Perché i genitori erano troppo impegnati oppure erano più rilassati e si fidavano delle istituzioni?
Dai, cerchiamo di fare un buon lavoro, il meglio che possiamo e speriamo che dia i suoi frutti!
In bocca al lupo per tutto.
buona giornata
Marie
mauro
15 Novembre 2017Ciao Marie, sono Mauro, il rappresentante di classe dei nostri figli; ti rispondo, un po’ a fatica e a malincuore (visto che non amo molto il mondo dei social), perché temo che ci sia stata un’errata interpretazione delle motivazioni che hanno portato a richiedere da parte della maggioranza dei genitori una riunione supplementare alla scuola. Come già detto in altre occasione, non si vuole mettere in discussione o criticare l’operato della scuola, ma semplicemente aprire un dialogo con essa (e tra noi genitori) per cercare di essere più consapevoli di quello che succede ai nostri figli.
Ti riporto quanto già avevo scritto in una mia precedente mail che riassume, a mio avviso in modo chiaro, lo scopo della riunione: "Il motivo principale che ha mosso diversi genitori a voler un colloquio proprio con la scuola è quello di riuscire a trovare un modo per collaborare attivamente con essa al fine di poter creare maggior coesione e serenità all’interno di questa piccola comunità…. nessuno vuole insegnare niente nessuno, c’è solo la volontà di confrontarsi con l’istituzione nella quale i nostri figli trascorrono mediamente 8 ore della loro giornata e da essa ricevere magari degli spunti di riflessione che possano aiutare noi, e di riflesso anche la scuola, ad interagire meglio coi nostri figli…
il fine ultimo, da alcuni definito, magari a ragione, utopico, è di riuscire a creare maggior armonia tra i bambini, la scuola e noi genitori nell’interesse del loro bene…
Nulla di più, nulla di meno. "
Per quanto riguarda invece il discorso sul decalogo delle regole, questo è relativo al voler saper quali sono quelle usate all’interno della scuola (come ad esempio, mi immagino, "lo stare seduti composti", "non parlare col compagno durante la lezione" ecc.) in modo da rinforzarle, se si vuole, come genitori all’interno delle singole famiglie… non si vuole pertanto creare nessun esercito di robot, ma dei bambini sereni e contenti di andare a scuola, perché per la loro età vivere in un mondo che sia il più "coerente" possibile li aiuta ad avere uno sviluppo emotivo più equilibrato…
Nessuno penso sia spaventato dal fatto che la scuola dia delle punizione, ben vengano quando necessarie, ma penso che possa essere importante per noi genitori saperne le cause al fine di cercare, in qualche modo, che queste situazioni, per il loro bene, non si ripetano… una punizione, per quanto a volte possa essere necessaria, può essere per alcuni bambini vissuta come un trauma perché non càpita (non compresa), e questo, ahimè, non è mai un bene per il loro sviluppo…
Non si tratta quindi di desiderio di controllare, ma di conoscere.. la conoscenza è a mio avviso l’unico strumento che abbiamo per poter cercare di svolgere al meglio quello che, a ragione, è definito il lavoro più difficile al mondo, quello del genitore… il rifarsi al nostro vissuto da bambini, al nostro passato, non sempre, e non per tutti, funziona…
Ciao e buona giornata
Mauro
Marie Biondini
15 Novembre 2017Ciao Mauro, il mio non voleva essere un’attacco ma semplicemente uno sfogo. Perché realmente io ero la mamma più tranquilla e serena del mondo e realmente "sono stata male" dopo la riunione di classe. E so di non essere stata l’unica ad essere caduta dalle nuvole…
Di getto una mattina alle 4 dopo aver trascorso 2 ore insonni a pensare e a rimuginare su cosa potesse essere successo di tanto grave, ho buttato giù i miei pensieri. Li ho letti e riletti, li ho modificati, li ho fatti leggere e rileggere a mio marito. Non ero convinta di pubblicare il mio articolo…non ero sicura di voler esprimere pubblicamente i miei pensieri e di andare incontro a critiche.
Però poi mi sono detta "perché no? E’ il mio personale pensiero, è il mio blog, lo posso fare!".
Ti ringrazio per le spiegazioni e delucidazioni. Negli scorsi giorni ho avuto modo di chiacchierare con diverse famiglie e rendermi conto che in realtà non c’è tutto questo "allarmismo" e quindi mi sono rasserenata per fortuna.
Il mondo è bello perché vario quindi rispetto le tue opinioni e quelle delle altre famiglie, sarò presente alla riunione per capire ed approfondire l’argomento scuola/famiglia anche se da parte mia non sento la necessità di essere così informata su tutto quello che accade a scuola. La vivo come una forma di rispetto nei confronti del loro lavoro la mia non intromissione, non per menefreghismo, sia ben chiaro.
Sono comunque aperta al dialogo e a cambiare idea.
Ti ringrazio di cuore per aver dedicato del tempo a leggere le mie parole e a rispondere, ne sono onorata.
A presto, buon pomeriggio
Marie
Barbara Fracchia
16 Novembre 2017A me fanno paura e mettono ansia i genitori di cui parli, intrusivi e patologici, anche se mossi dalle migliori intenzioni e dal desiderio di offrire amore ai propri piccoli.
Li avverto dominati dal driver del controllo e soprattutto dall’ incapacita’ di fidarsi (prima di tutto di se’ stessi )… e così la scuola diventa il luogo in cui proiettano ansie e inadeguatezze genitoriali.
Trascorrono poco tempo o trascorrono male il tempo con i propri figli? Controllo!
I figli non sono come vorrebbero? Controllo!
Risultato: svuotamento di senso e di contenuto di quelle istituzioni che dovrebbero iniziare la dove noi siamo arrivati e non dove vorremmo arrivare ma non riusciamo.
E peggio ancora inibizione delle risorse dei figli, dell’attivazione delle loro capacita’ di far fronte a cio’ che la vita offre.
Mi spiace osservare come bambini normalissimi possano trasformarsi in disabili sociali !
Bambini ultradipendenti e vulnerabili che non potranno ne’ fidarsi di se’ stessi ne’ degli altri.
Giancarlo
16 Novembre 2017Mi piace quello che hai scritto. Si percepisce chiaramente l’amore che nutri nei confronti dei tuoi cuccioli ed è chiaro il motivo da cui nasce la tua positività e piena fiducia nei confronti della scuola (pubblica immagino, giusto?)
Bisognerebbe capire invece (con chiarezza, come dici tu) da dove nasce questa forte ansia degli altri genitori.
Ogni caso è a sé e per questo credo non si possano destabilizzare gli aquilibri altrui forzando tutti a rispettare regole che non è ben chiaro da dove scaturiscono e a chi servano (ammesso che servano).
Concludendo penso che sia legittimo indagare sull’operato degli insegnanti e sostenerli seguendo determinati metodi qualora si sia presentata la necessità e ve ne sia quindi un evidente motivo. Questo non può riguardare per forza tutte le famiglie e non può quindi omologare l’intervento educativo di ogni genitore nei confronti del proprio figlio, soprattutto se il genitore non ne avverte necessità alcuna