Il fascino del lavoro a maglia e i capi artigianali handmade di Rivêa: sciarpe, cappelli, baschi e scialli con frange che raccontano una storia di tempo e passione.
C’è qualcosa di profondamente rassicurante nel vedere un filo di lana che prende forma tra le mani.
Mentre la moda corre veloce e l’inverno arriva puntuale, l’artigianato torna con la sua calma, la sua poesia, il suo saper fare. Forse è proprio da qui che dovremmo ripartire: da chi ancora intreccia, annoda, crea, e mette il cuore in ogni punto.
Negli ultimi anni ho riscoperto il valore di quei capi fatti a mano che profumano di autenticità, come quelli di Rivêa, un brand che unisce gusto contemporaneo e artigianalità pura. Sciarpe calde, manicotti, cappellini e baschi realizzati ai ferri, ognuno con la sua personalità, e poi quegli scialli con le lunghe frange che sembrano abbracci più che accessori.







Il ritorno del lavoro a maglia
Lavorare a maglia non è più solo una passione da nonna, ma un gesto moderno, quasi ribelle.
In un mondo dominato dalla velocità, prendere in mano i ferri o scegliere un pezzo fatto a mano significa scegliere la lentezza, la cura, il valore.
Le passerelle lo confermano: i punti grossi, le texture tricot e i maxi scialli tornano protagonisti, ma dietro questa tendenza c’è molto di più — c’è una nostalgia di autenticità e un bisogno di calore umano.
L’artigianato, oggi, non è solo una tecnica, ma una filosofia di vita.

Rivêa e le sue “figgette”: il filo che unisce stile, mare e tradizione
C’è una parola che racconta tutto il mondo di Rivêa: figgetta.
Un termine genovese quasi in disuso che significa ragazza, figliola, e che Tatiana Pagano — anima del brand — usa ogni giorno nelle sue stories di Instagram con naturalezza e ironia.
“Figgetta” è molto più di un vezzeggiativo: è un modo per creare vicinanza, per far sentire chi indossa le mie creazioni parte di una piccola comunità che condivide radici, affetto e autenticità.
Ogni capo di Rivêa nasce in Liguria e porta con sé un frammento di questa terra, della sua luce, dei suoi colori.
Le sfumature ricordano il mare, il cielo e le case strette della costa; le forme sembrano ispirate al vento di tramontana e ai pomeriggi assolati d’inverno.



I colori del mare d’inverno regalano sfumature e riflessi che sono tutto meno che malinconici. Le spiagge deserte evocano relax e un senso del tempo dilatato che invita a fermarsi e respirare. E questa sensazione di benessere si ritrova nei poncho, sciarpe, guanti e bijoux di Rivêa, realizzati in lana merinos, mohair e alpaca: caldi, morbidi, avvolgenti, capaci di trasformare anche una giornata grigia in un piccolo momento di felicità.
Io stessa, da “figgetta madre” (come amo definirmi quando indosso i suoi pezzi), ho scelto di interpretare queste creazioni con lo sguardo di chi vede nella lana non solo un materiale, ma un’emozione.
Ogni sciarpa, cappellino o scialle che ho indossato racconta un pezzetto di Liguria, trasformato in morbidezza e colore.



Rivea è tutto questo: una storia fatta di mani, di mare, di ironia, di lana e di radici.
E forse è proprio questo legame con la sua terra che rende ogni pezzo così speciale.
L’artigianato salverà la nostra moda (e il nostro inverno?)
Forse sì.
Mi piace credere che il futuro della moda non sia nella produzione di massa, ma nel ritorno all’essenziale.
Nel possedere meno, ma meglio.
Nel scegliere capi che ci scaldano davvero — non solo il corpo, ma anche l’anima.
L’artigianato ci insegna che dietro un punto c’è tempo, dietro una frangia c’è pazienza, dietro un capo c’è una persona.
E forse è proprio questo che ci salverà dal freddo… e da una moda che rischia di perdere la sua anima.
A volte basta un piccolo vezzo — una collana, un mezzo guanto o un turbante dalle sfumature delle onde — per sentire il sorriso tornare e l’umore cambiare.
Se il mondo della moda ci vuole tristi e omologate, Rivêa, al contrario punta sul colore, sull’originalità e sul farci sorridere, sempre.

Tu cosa ne pensi? Ti capita ancora di scegliere capi fatti a mano o di indossare qualcosa di artigianale?
Raccontamelo nei commenti oppure scrivimi su Instagram, mi piacerebbe sapere se anche per te l’inverno inizia da un filo di lana.
Un abbraccio,
Marie
Location Genova – fotografia Stefania Frixione







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